Qualche giorno fa una prestigiosa rivista britannica di architettura ha pubblicato una lista delle migliori opere architettoniche nella storia dei vg. La lista è abbastanza interessante e dimostra una certa conoscenza della storia dei videogiochi.
Visto che è una buona idea, quindi, vi propongo la prima parte della mia personalissima Top 10 delle architetture nei videogiochi. Ditemi che ne pensate nei commenti. Questa classifica è del tutto basata sui giochi che ho giocato e sui miei gusti, quindi è giusta a prescindere :)
Ma non mi dispiacerebbe conoscere anche le vostre opinioni.
10. L'Apprendista Stregone. Avventura testuale per MS-DOS creata da Enrico Colombini. Di gran lunga la mia avventura testuale preferita in assoluto, nonché parte del bagaglio fantastico della mia infanzia. Le avventure grafiche avevano un modo tutto particolare di rapportarsi agli spazi. Alle istruzioni nord, sud, est, ovest, su, giu corrispondevano delle complesse geografie mentali, degli spazi costruiti con brevissime descrizioni e quindi con estrema cura. L'inclusione di questo gioco è un piccolo omaggio all'arte della descrizione, e a un tempo in cui questa poteva essere applicata ai videogiochi.
9. Crush. Questo puzzle game per PSP permette di passare in ogni momento da 2D a 3D, sfruttando gli effetti ottici per superare ostacoli. Se in 3D, ad esempio due piattaforme sono affiancate ma poste a diversa profondità, "schiacciando" il piano in 2D sarà possibile attraversarle come se fossero adiacenti. Su questo concetto Crush costruisce fra i livelli più complessi, surreali ed escheriani mai visti in un videogioco. Dopo una ventina di minuti passati a giocare a Crush, si comincia a percepire gli spazi reali in maniera diversa. Straniante.

8. Sam & Max Hit the Road. L'esordio del cane e del coniglio detective non è solo uno splendido tuffo nello spirito da comic book indipendente americano anni '80. Le avventure del duo sono anche un viaggio nell'America più provinciale, squallida e bizzarra. Il girovagare fra improbabili ma realistiche attrazioni turistiche come il gomitolo di lana più grosso del mondo o nei luoghi topici degli stati del Sud (la residenza di un simil-Elvis) danno un'impressione inusuale nei videogiochi: gli ambienti raccontano tanto quanto la trama. E l'immagine che ne esce non è così allegra come potrebbe sembrare.

7. Half-Life 2. L'art director Viktor Antonov è stato giustamenete acclamato e premiato per il suo lavoro in Half-Life 2. L'ambientazione, ispirata all'Europa dell'Est e ai paesi scandinavi, ma con un deciso sapore sovietico, è un capolavoro di suggestione. Non è solo una questione di atmosfera opprimente ottenuta senza utilizzare sempre il buio o il sovrannaturale (il che è già un traguardo). City 17 e gli altri ambienti di HL2 sono luoghi con una storia marchiata a fuoco. Sulle scale dei condomini derelitti di HL2 si può quasi sentire l'odore di cavoli bolliti, e il legno marcio dipinto di rosso dei granai abbandonati dice più di quanto riescano a dire interi romanzi.

6. Oddworld: Abe's Oddysee. Un gioco ambientato in un luogo ispirato al quarto mondo non è molto comune, ancora di più se il protagonista è nato in quei luoghi e non ci si trova per ammazzare quintali di nemici. Il mondo di Oddworld è uno dei più grandi traguardi artistici del videogioco degli anni '90, nonché uno dei più sottovalutati. Le fabbriche di carne sconfinate, gli scorci industriali lerci e opprimenti si alternano al misticismo di ambienti naturali familiari e alieni. La cosa incredibile non è che il mondo di Oddworld sia così strano, ma che sia così strano da sembrare credibile.

Continua nella seconda parte...